lunedì 9 luglio 2012

Work Marketing

La ricerca continua di un impiego vi fa sentire come dei prodotti in vendita nel sempre più selvaggio mercato del lavoro? Un articolo del Guardian consiglia di applicare a se stessi strategie di marketing per emergere e farsi notare dal datore di lavoro dal quale ci si vorrebbe far assumere.
Come primo consiglio, vale quello base della pubblicità e cioè rendere chiara e immediata la vostra USP (Unique Selling Proposition), che potremmo definire in italiano come "argomentazione esclusiva di vendita". In pratica, come per la vendita di un prodotto è opportuno, secondo questo modello, puntare su un'unica caratteristica che lo differenzia nettamente dagli analoghi della concorrenza fornendogli il suo valore aggiunto, anche nella presentazione di voi stessi al potenziale datore di lavoro può essere efficace non disperdere le informazioni che vi riguardano e mettere bene in evidenza, in poche parole, quello che sapete fare, come e in che modo questo può tradursi in un valore aggiunto per l'azienda presso la quale state cercando un posto. Un rapido escamotage per colpire l'attenzione del lettore del curriculum e restargli nella memoria, secondo Clare Whitmell, autrice dell'articolo del Guardian, può essere quello di aggiungere sotto il nome una sorta di "sottotitolo" o un "claim" di voi stessi in cui si evidenzi proprio la vostra specificità, in modo mirato rispetto al datore di lavoro a cui vi state rivolgendo e alla posizione che vi candidate a ricoprire.
Un secondo consiglio è quello di non limitarsi a scrivere sul curriculum un lungo e freddo elenco dei lavori svolti e delle mansioni ricoperte, ma mettere bene in evidenza quali competenze e abilità avete maturato di volta in volta che possono tradursi ora in un valore aggiunto per il lavoro che state cercando di ottenere.
Il terzo consiglio, fondamentalmente di buon senso, è quello di differenziare i canali di ricerca di lavoro, così come fanno gli esperti di marketing per raggiungere i potenziali acquirenti attraverso strade e strategie diverse. Quindi non limitarsi a mandare il curriculum all'ufficio del personale di un'azienda, ma sfruttare tutte le reti, forti e, soprattutto, deboli, che si possono avere oggi a disposizione per entrare in contatto con un potenziale datore di lavoro: dal passaparola tra amici e conoscenti ai social network come LinkedIn e Twitter alle agenzie di lavoro.
L'ultimo consiglio è molto anglosassone, ma effettivamente efficace: credere in se stessi, senza apparire arroganti. Mantenere quindi un atteggiamento fermo e rassicurante durante un colloquio e assicurarsi che dal curriculum emergano esempi chiari di come in passato si sono affrontate con successo esperienze simili a quelle che comporterà il ruolo a cui vi candidate o, se non avete ancora abbastanza esperienza in merito, che spieghino come vi state adoperando per colmare le lacune.
Insomma, questo purtroppo non è un metodo per avere la certezza di essere assunti (non ne può esistere uno, così come non c'è mai la certezza matematica che una campagna pubblicitaria abbia il successo sperato), ma è sicuramente un insieme di consigli che possono tornare molto utili per avere quel qualcosa in più che faccia emergere la vostra richiesta tra le tante che raggiungono i potenziali datori di lavoro.

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