lunedì 15 settembre 2014

Copy.com il nuovo servizio di Cloud storage e backup rivale di Dropbox

 Questa mattina mentre facevo il mio solito giro su google plus per leggere le ultime novità in ambito SEO e posizionamento sui motori di ricerca mi sono imbattuto nello status di un ragazzo che ho fra le mie cerchie in cui pubblicava il link a questo servizio di Cloud Storage, Copy.com simile a Dropbox, che in questo periodo da la possibilità a chi si iscrive di ricevere subito 15GB di spazio (invece dei 2GB di Dropbox) da utilizzare per salvare i propri file (audio, video, foto, ecc) e sincronizzarli su più pc tramite l’app dedicata, in più è possibile riceverne 5GB aggiuntivi come premio per essersi iscritti solo se verrai invitato o seguirai link referer come questo qui di seguito: https://copy.com?r=tzsqyO (oltre a te anche io riceverò 5GB di spazio aggiuntivo) e 2GB dopo aver twittato la notizia della propria iscrizione (ma questo lo potrai fare solo dopo esserti registrato) e arrivare da subito ad un totale di 22GB senza aver fatto nessuno sforzo ;-) (ovviamente ti ringrazio per la tua registrazione ;-)), dopodiché potrai tu stesso invitare tutti quelli che conosci ad iscriversi a Copy.com utilizzando il tuo link referer o il form di invito che troverai accedendo alla pagina https://copy.com?r=tzsqyO 


Come puoi immaginare la proposta di avere ben 22GB di spazio totalmente gratuiti con la possibilità di aumentarli di 5GB ogni volta che qualcuno si iscrive dopo essere stato invitato o usando il link apposito per tenere file condivisi e sempre sincronizzati fra più pc mi ha dato una buona spinta per registrarmi subito visto che in questi giorni sto facendo un po’ di pulizia nei miei hard disk e alcuni file che ritengo molto importanti li voglio tenere condivisi su più dispositivi per evitare che a causa di un guasto, di un malfunzionamento o di un virus possano andare persi per sempre, purtroppo, avendo avuto un negozio di informatica, conosco bene il problema, poiché ho visto arrivare tanti clienti con hard disk guasti con dati importanti da recuperare (foto/video di matrimonio, di battesimi, delle vacanze, della propria vita oppure file della propria azienda, ecc), alcune volte è stato possibile recuperarli con cifre abbordabili, in alcuni casi invece il disco era da mandare in un laboratorio specializzato nel recupero di dati ma con costi non sostenibili per il privato (parliamo di cifre a 3 zeri).
Ora che sai quanto possa essere facile perdere dati importanti ecco alcuni consigli che puoi fare da subito per evitare questa brutta situazione:
  • Sicuramente la prima pratica da fare è la copia dei file su dvd (meglio se per ogni dvd fai una copia su un altro dvd, la prudenza non è mai troppa :-))
  • La seconda pratica è quella di avere un sistema multi hard disk installato sul pc come può essere per esempio un sistema RAID1
  • Avere più hard disk cloni esterni (uno purtroppo è poco perché potrebbe rompersi come succede a quelli interni)
  • E come ultimo registrarsi al nuovo servizio di Cloud Storage di Copy.com tramite questo link: https://copy.com?r=tzsqyO e ottenere da subito 22GB di spazio.
Altri vantaggi disponibili con Copy.com sono la possibilità di acquistare pacchetti mensili o annuali uno da 250GB e uno da 500GB o in alternativa pagare solo lo spazio realmente utilizzato.
Vediamo nel dettaglio come funziona Copy.com:
Una volta che ti sei registrato tramite il link https://copy.com?r=tzsqyO dovrai scaricare l’eseguibile ed installarlo sul tuo pc, è disponibile per diversi sistemi operativi, Windows, Mac OS X, Linux e per smartphone android e Apple, durante l’installazione potrai scegliere la posizione della cartella “copy”, io per esempio su un computer l’ho messa nel secondo hd onde evitare di riempire troppo quello del sistema operativo e sull’altro pc invece l’ho messa nell’unico hd presente ;-), avrai comunque la possibilità di cambiarla successivamente anche dopo l’installazione, utile nel caso la posizione attuale si sia riempita di file (attenzione però, non sto parlando della cartella “copy” gestita dall’app ma dello spazio fisico sull’hard disk in cui hai posizionato la cartella ;-)).
Finita l’installazione ci sarà una nuova icona (il logo di Copy, vedi Foto incipit) nella try icon del sistema operativo da qui puoi accedere a tutte le funzionalità del programma.
Caricati i file verrà creato una url univoca di ognuno di essi per darti la possibilità di condividere con chi vuoi quella risorsa, anche file di grandi dimensioni come potrebbero essere i film per esempio, molto utile se si sta lavorando ad un progetto fra più persone o si vuole semplicemente adottare un sistema di file sharing senza limiti, io per esempio lo userò principalmente per salvare file multimediali che ho creato negli anni per condividerli con i miei amici visto la spazio generoso che si ha a disposizione e che grazie ad un buon passa parola è possibile incrementare 5GB ad ogni invitato che si registra ed installa il programma, quindi fai i conti dei GB totali che potresti ottenere in poco tempo ;-), insomma, un servizio sicuramente da provare: https://copy.com?r=tzsqyO
L’offerta è solo per un periodo limitato per farsi conoscere con il passaparola, virale aggiungerei, e non c’è niente di più virale che regalare risorse utili agli utenti quindi registrati subito anche tu per ottenere subito i tuoi 22GB di spazio cloud: https://copy.com?r=tzsqyO e condividila tra i tuoi contatti. Semplice Veloce ed Efficente.

lunedì 4 agosto 2014

Il meglio di Anthony Robbins

Anthony Robbins era un bambino senza troppe possibilità. Nato nel 1960 a Glendora, in California la sua vita non è stata facile, anzi, è costellata di insuccessi e fallimenti continui.
In uno dei suoi racconti narra di quando una volta, durante il giorno del Ringraziamento, si trovava a casa con i suoi. Naturalmente per loro era un giorno normale, non c’era niente da festeggiare e nessun tacchino sulla tavola.
Ma improvvisamente..qualcuno bussò alla porta. Era un uomo alto con un vestito sgualcito e con alcuni pacchi nelle mani: un tacchino, il ripieno, torte, patate dolci, cibi in scatola, tutto per la festa.
“Questo”, disse, “è da parte di qualcuno che sa che avete bisogno e vuole che sappiate di essere amati e assistiti”.
Quel giorno, il piccolo Anthony Robbins, giurò a se stesso che un giorno avrebbe avuto abbastanza da poter dare qualcosa in cambio agli altri.
Era una promessa solenne, importante, eppure non fu semplice.
Egli stesso racconta delle sue difficoltà a parlare in pubblico, a relazionarsi. Egli stesso racconta del suo problema obesità che lo ha accompagnato durante molti dei suoi anni, delle immensedifficoltà economiche.
Racconta come in quegli anni la sua maggiore preoccupazione fosse che i pezzi della sua vecchia Volkswagen del 1960 rimanessero insieme per tutto il tragitto che lo portava fino al lavoro.

venerdì 20 giugno 2014

La settimana di quattro ore di Timothy Ferriss

La filosofia di Timothy Ferriss, manager californiano: «Così ho riorganizzato la mia vita»



Tra i tanti «guru» di ogni tipo - geni del management, filosofi del tempo libero, rivoluzionari dell'alimentazione - sfornati a getto continuo dall'America, Timothy Ferriss è, di certo, uno dei più improbabili. Trent'anni, manager un tempo indaffaratissimo, Ferriss dice di aver imparato a organizzare il suo lavoro in modo tale da ricavarsi un bel po' di tempo libero da dedicare alle sue molte (e a volte stravaganti) passioni: dalle arti marziali — tornei di kickboxing vinti in Cina, corsi di kendo in Giappone - alle immersioni nei mari caraibici, fino ai campionati di tango. Questo ragazzo di Long Island trapianto in California ha trasferito la sua ricetta in un libro dal titolo esagerato almeno quanto il suo stile di vita: «The 4 hour work week», la settimana lavorativa di quattro ore. Ed ha raccolto, subito, un successo travolgente.
Non solo il manuale va a ruba ovunque negli Usa, ma la sbrigativa ricetta di Ferriss - eliminate la maggioranza delle e-mail senza leggerle, abolite Blackberry e cellulari «intelligenti» come i Treo, accettate il rischio di vivere in una condizione di «ignoranza selettiva» - spopola soprattutto nella Silicon Valley, cioè nella culla di quell'information technology alla quale oggi Ferriss si ribella. Molti manager di società tecnologiche californiane che apprezzano l'analisi del «guru» con la faccia da bambino non la interpretano come un invito a tornare al passato, ma come uno stimolo ad usare la tecnologia per ridurre gli impegni e non solo per moltiplicarli, come è avvenuto fin qui.
Migliaia di impiegati e dirigenti che non riescono a rompere l'assedio dei messaggi di posta elettronica e che non leggono più un giornale o un libro, divorano, invece, con avidità la prosa ossuta di questo «pifferaio magico». Ferriss li invita, ad esempio, a usare la tecnologia per selezionare le e-mail, rispondendo alle più importanti, eliminando quelle inutili o poco significative e affidando le altre alle cure di un consulente esterno: un personal assistant indiano o filippino che può essere reclutato a un costo variabile tra i 4 e i 10 dollari l'ora. La low information diet (dieta dell'informazione limitata) proposta dal manager spazia dal banale al grottesco. Passando da una provocazione all'altra, Ferriss propone ai suoi seguaci di concentrarsi su una sola cosa alla volta, li invita a partecipare a una riunione solo se è garantito che produca una decisione entro mezz'ora, a delegare ai livelli più bassi tutte le decisioni meno rilevanti e a creare barriere per tenere lontani i perditempo, amici e colleghi compresi. Anche giornali e tg vanno consumati con parsimonia perché il tempo è una risorsa sempre più scarsa: per le notizie del giorno possono anche bastare i camerieri del ristorante.
La cosa che stupisce non è tanto il successo del libro: «In fondo - nota Fabio Rosati, l'amministratore delegato di Elance, una società di consulenza professionale basata a Mountain View, non lontano dal quartier generale di Google - Silicon Valley brulica di professionisti ambiziosi, con un grande istinto professionale, ma che sono sempre alla ricerca di un'ora libera da dedicare al fitness o a una corsa in bici». Ferriss promette l'impossibile, ma col suo titolo attira molta più attenzione che se avesse parlato di una settimana di 20 o 30 ore lavorative: un obiettivo che per qualcuno è già a portata di mano. A colpire è, invece, soprattutto l'intensità del dibattito che si è aperto sulle tesi di Ferriss, che ormai viene invitato a tenere seminari e conferenze nelle grandi università americane, da Princeton al Mit di Boston, ad Harvard.
Molti sostengono che, al di là delle sue discutibili proposte, l'abilità dell'eccentrico manager sia stata quella di intercettare e dare evidenza ad un malessere diffuso e crescente per il modo in cui le tecnologie elettroniche hanno invaso le nostre vite, offrendo sì nuove opportunità, ma anche assorbendo molto tempo libero e obbligando molte aziende a modificare l'organizzazione del lavoro. Secondo Radicati Group, un istituto di Palo Alto specializzato in ricerche di mercato, in media i funzionari di una corporation oggi ricevono 126 messaggi di posta elettronica al giorno: il 55% in più rispetto a tre anni fa. E da qui al 2009 è prevedibile un ulteriore incremento del 40 per cento. Un trend insostenibile che non ci si può più illudere di tenere sotto controllo con i filtri «anti-spam»: la «spazzatura informatica» è infatti ormai solo una parte di un flusso di messaggi che cresce in continuazione grazie alla facilità con la quale chiunque può inviare a cento amici o colleghi un video tratto da YouTube o anche solo l'invito a fermarsi un'ora di più in ufficio per mangiare una fetta di torta e bere un bicchiere di vino. E le reti sociali, da Facebook a MySpace, funzionano inesorabilmente da moltiplicatori di questo fenomeno.
È per questo che in California spuntano una dopo l'altra società come ClearContext e Seriosity che offrono software sempre più sofisticati per cercare di selezionare la posta elettronica, evidenziando i messaggi più importanti. Ma sono tecnologie che lasciano ancora molto a desiderare. Così finisce per fare proseliti un apostata che, nel mezzo della valle delle tecnologie, invita i suoi seguaci a «staccare la spina». Ovviamente Ferriss ha anche molti detrattori. Alcuni si soffermano ad analizzare l'incongruenza della sua ricetta, ma i più lo accusano di essere uno che predica bene e razzola male, visto che la frenetica campagna di marketing che sta conducendo a sostegno del suo libro lo impegna ben più di quattro ore per settimana. Lui replica che i dibattiti sul suo scritto non sono un lavoro ma un'attività di arricchimento interiore. Impegni che, comunque, che non gli hanno impedito di tornare in Giappone per darsi al suo ultimo hobby: lo yabusame, il tiro con l'arco da un cavallo in corsa.

4 Ore alla Settimana per il Tuo Corpo Voto medio su 8 recensioni: Buono

lunedì 2 giugno 2014

Brian Carter come usare LinkedIn per far crescere il tuo business

Non tutti lo usano e non tutti lo conoscono, ma oggi LinkedIn è il social network che viene maggiormente utilizzato per lo sviluppo di contatti professionali e per la crescita di qualunque attività imprenditoriale. In qualunque settore.
Oggi quindi, non si può prescindere da una corretta conoscenza di questo prezioso servizio di networking e LinkedIn per far crescere la vostra azienda” di Brian Carter (Tecniche Nuove Editore) vi insegna come utilizzarlo al meglio e come trarre il massimo vantaggio da uno strumento che non solo mette in collegamento i professionisti, ma permette anche di creare opportunità di business e di marketing personali o per la propria azienda.
Grazie ad un approccio pratico e omnicomprensivo, l’autore mostra come applicare con efficacia le tecniche e le strategie che permettono di ottenere risultati per ogni profilo professionale: pubblicitari, venditori, professionisti delle PR, B2B manager, dirigenti e specialisti dei social media troveranno così un ottimo e concreto sostegno per le loro iniziative. Oltre a consigli preziosi per far crescere la propria impresa in visibilità, vendite e profitti.
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